L’attività turistica ha subìto inevitabilmente un crollo a causa della pandemia. Eppure nell’epoca pre-covid il mercato degli affitti brevi, in particolare negli ultimi anni, ha vissuto un’interessantissima crescita.

 

→ Vedi anche l’articolo su “Come affittare la propria Casa Vacanze in Sardegna”

 

Tuttavia, seguendo un iter che nasce prima della situazione emergenziale, la Legge di Bilancio 2021 è intervenuta apportando la possibilità di applicare il regime di tassazione agevolato, con la cedolare secca al 21% sulle locazioni di breve durata, ad un massimo di quattro immobili per periodo d’imposta.

Per tutelare i consumatori e nel rispetto della concorrenza il suddetto regime agevolato di tassazione dei redditi derivanti da affitti brevi – ricordiamo di durata non superiore a 30 giorni – compresi i contratti che prevedono servizi di fornitura di biancheria e di pulizia dei locali, viene ora ristretto sulla base di parametri più definiti.

 

→ Per ulteriori informazioni sulla cedolare secca, leggi questa pagina sul sito web dell’Agenzia delle Entrate.

 

Affitti brevi: quando aprire la partita IVA?

Alcuni Utenti ci hanno chiesto cosa succede in caso di superamento del numero massimo di 4 immobili affittati per breve periodo.
In questo caso non solo si passerà alla tassazione ordinaria IRPEF, ma l’attività di locazione, da chiunque sia esercitata, si presumerà svolta non in modo discontinuo ma imprenditoriale e dunque si rende obbligatorio aprire la propria partita IVA.

 

→ Leggi anche l’articolo su “Locazioni brevi e comodato d’uso”

 

Queste disposizioni della Manovra 2021 sono valide anche per i contratti stipulati attraverso attività di intermediazione immobiliare o tramite i vari portali online di settore, che mettono in comunicazione persone in cerca di un appartamento con chi dispone di immobili da condurre in locazione.

Oltre la cedolare secca: banca affitti brevi

La Legge di Bilancio 2021, inoltre, istituisce una banca dati presso il MiBACT (Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo). Si tratta di un database delle strutture ricettive e degli immobili destinati alle locazioni brevi.
Questo database ordina e identifica le strutture e gli immobili tramite un codice apposito, da utilizzare con gli Utenti in ogni comunicazione relativa all’offerta e alla promozione dei servizi.
Entro due mesi dall’entrata in vigore della Manovra 2021, si attende un apposito decreto del MIBACT per stabilire le modalità di realizzazione e gestione della banca dati, così come dell’acquisizione dei codici identificativi regionali.

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