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Partita iva medici: tutto ciò che c’è da sapere

Hai appena conseguito l’esame di abilitazione e vuoi iniziare a lavorare come libero professionista ma ti preoccupano le procedure, i costi e le tasse da pagare?

Se desideri aprire la partita Iva per l’attività di medico da noi troverai tutte le informazioni che ti servono.

La procedura da seguire è abbastanza semplice e in questo articolo vogliamo chiarirti le idee.

 

Iscrizione all’Albo

Innanzitutto devi sapere che per l’ esercizio della professione di medico chirurgo e di odontoiatra è necessaria l’iscrizione al relativo Albo. Devi presentare la domanda di iscrizione all’Ordine della provincia in cui hai la residenza o il domicilio.

Alla domanda devi allegare le attestazioni del versamento della tassa di concessione governativa e della tassa di iscrizione all’Ordine, oltre alla fotocopia del codice fiscale ed una fotografia formato tessera. Non vi è alcun termine di presentazione della domanda nel senso che, una volta superato l’esame di abilitazione, in qualunque momento potrai presentare la domanda di iscrizione all’Albo. Inoltre, è importante che tu sappia che una volta presentata la domanda di iscrizione all’Albo non potrai cominciare immediatamente ad esercitare la professione in quanto la domanda deve essere prima esaminata dal Consiglio Direttivo Dell’Ordine, il quale, al termine dell’istruttoria, delibererà la tua iscrizione all’Albo. Solo dalla data di questa delibera del Consiglio sarai legalmente autorizzato ad esercitare la professione.

 

Specializzazioni e borse di studio

Hai appena preso l’abilitazione, hai fatto il giuramento, ti sei iscritto all’Albo. Adesso hai davanti tante prospettive tra cui quella di partecipare al concorso per entrare in Scuola di Specializzazione (SSM) o in Medicina Generale (MMG).

Il corso di Specializzazione ha una durata che varia tra i 4 e i 6 anni mentre Medicina Generale ha una durata di 3 anni.

Un’altra differenza importante è l’ammontare  della borsa di studio e l’inquadramento a livello fiscale:

  1. Scuola di specializzazione: è prevista una borsa di studio che risulterà esente dalle imposte sul reddito, si dovranno pagare le tasse universitarie ma non la Quota B dell’ENPAM. Il compenso non dovrà essere dichiarato e l’assicurazione RC/Infortunio è facoltativa.
  2. La borsa di studio prevista per il corso in Medicina Generale costituirà reddito assimilato al lavoro dipendente soggetta pertanto a IRPEF come un normale contratto di lavoro. Tale reddito non andrà a cumularsi con il reddito risultante dalle possibili sostituzioni di medici di medicina generale e guardie mediche relativamente all’imponibile per il calcolo della Quota B. Infatti i ricavi ottenuti dall’attività di intramenia e guardia medica saranno soggetti al calcolo di ulteriori contributi previdenziali da versare. Si dovrà pagare la Quota B, il 2% della borsa totale ed inoltre l’assicurazione RC/Infortunio è obbligatoria e la polizza varia a seconda che l’assicurazione copra o meno la continuità assistenziale.

E’ importante sapere che sia i corsisti in scuola di Specializzazione sia i corsisti in Medicina Generale sono inibiti all’attività libero professionale. Inoltre dovrai essere consapevole del fatto che non è permessa la contemporanea iscrizione a due università per questo motivo i corsisti in SSM  non possono iscriversi a due università contemporaneamente frequentando un master, mentre i corsisti in MMG  che fanno un corso non universitario ma Regionale possono iscriversi ad un master universitario sempre rispettando il tempo pieno di partecipazione al corso.

Versamento dei contributi: EMPAM

Probabilmente, adesso, ti starai chiedendo come dovrai versare i contributi per la pensione. Devi sapere che dal giorno della formale delibera di iscrizione all’Albo sei stato automaticamente iscritto anche alla Cassa di Previdenza dei Medici e degli Odontoiatri ( ENPAM), che è un organismo previdenziale di categoria. Nell’anno successivo a quello dell’iscrizione all’Ordine, riceverai dall’ENPAM la richiesta di contributi per il Fondo di Previdenza Generale “Quota A” che è obbligatoria per tutti indipendentemente dal reddito annuo e dal tipo di inquadramento (libero professionista, dipendente o tirocinante). I contributi di Quota A si possono pagare in unica soluzione (con scadenza il 30 aprile)  oppure in quattro rate ( con scadenze: 30 aprile, 30 giugno, 30 settembre e 30 novembre) senza interessi. Gli importi variano in base alle fasce di età e ogni anno vengono rimodulati dall’Ente stesso. Quelli aggiornati al 2018, sono:

  • 221,09 euro all’anno fino a 30 anni di età;
  • 429,16 euro all’anno dal compimento dei 30 fino ai 35;
  • 805,35 euro all’anno dal compimento dei 35 anni fino ai 40 anni;
  • 1487,33 all’anno dal compimento dei 40 fino all’età del pensionamento di Quota A
  • 805,35 all’anno per gli iscritti oltre i 40 anni ammessi a contribuzione ridotta ( a questa categoria appartengono solo gli iscritti che hanno presentato la scelta prima del 31 dicembre 1989. Dal 1990 non esiste più la possibilità di richiedere la contribuzione ridotta).

A queste somme va aggiunto anche il contributo di maternità, adozione e aborto di 40 euro all’anno.

L’ENPAM invia a domicilio il bollettino da pagare ma si potresti optare anche per la domiciliazione bancaria. Nel caso in cui il bollettino non ti arrivi entro la scadenza prevista dovrai scaricarlo dall’area privata del portale.

Per quanto riguarda la “Quota B” la borsa del corso in Medicina Generale va dichiarata per intero. Vanno dichiarati anche i redditi che derivano dallo svolgimento dell’attività medica e odontoiatrica, come ad esempio sostituzioni o certificati. Attenzione a non dichiarare invece i compensi per l’attività di guardia medica in quanto la ritenuta ENPAM  è già applicata in busta paga. La borsa di specializzazione è invece soggetta a contribuzione presso la gestione separata Inps; non va quindi dichiarata nel Modello D e quindi non è soggetta all’applicazione della Quota B.  L’aliquota intera da applicare sul reddito libero professionale è il 16,50% fino a un importo massimo di 101.427,00; sugli importi residui, oltre questo tetto, si versa l’1%. E’ possibile, per i tirocinanti nel corso di formazione in Medicina Generale, richiedere l’aliquota ridotta al 2%.

Devi sapere che L’ENPAM garantisce sia a chi è in MMG sia a chi in specializzazione un assegno di maternità che corrisponde all’80% di 5/12 del reddito professionale che l’iscritta ha denunciato ai fini fiscali nel secondo anno precedente alla data del parto ( si considera il parto effettivo e non la data presunta: per cui ad esempio se, secondo i calcoli, si presume che il bambino nasca il 30 dicembre 2017 ma poi nasce il 3 gennaio 2018, si prende come riferimento il reddito del 2016, dichiarato nel 2017). In ogni caso è comunque previsto un assegno minimo di gravidanza, garantito a tutte le dottoresse anche in assenza di redditi, e un importo massimo. Hanno diritto all’indennità di maternità:

  • tutte le professioniste iscritte all’Ordine purchè non siano tutelate da altre gestioni. l’Enpam integra comunque le prestazioni che non dovessero arrivare al minimo assicurato;
  • le iscritte al corso di formazione in Medicina Generale;
  • le specializzande per periodi eventualmente non coperti dalla borsa di specializzazione ( se il bambino nasce al termine del periodo di formazione oppure quando la specializzanda ha già fatto 12 mesi di assenza per maternità o malattia).

Per le donne la specializzazione (SSM)  garantisce anche uno stipendio per la maternità, cosa che non succede per quelli di MMG che invece possono sospendere la formazione gratis (ma hanno diritto da subito all’assegno ENPAM). Per chi è in formazione MMG non c’è assegno di maternità coperto dalla borsa di studio ma c’è solo l’assegno ENPAM. Inoltre la dottoressa può sospendere il corso di formazione e recuperarlo in seguito oppure non sospenderlo, in quanto l’assegno di maternità viene erogato “indipendentemente dall’effettiva astensione dall’attività”.

 

Partita iva medici in Regime forfettario

Ora vorresti aprire la partita iva da medico e ciò che ti consigliamo per te che sei all’inizio della tua carriera, è di  aderire al Regime Forfettario in modo tale da poter usufruire della tassazione agevolata al 5% che, dopo 5 anni di attività, salirà al 15%. Inoltre, in questo modo, sarai esonerato dall’applicazione della ritenuta d’acconto del 20%. Trattandosi del regime forfettario i costi e i ricavi presunti  si calcolano in base al coefficiente di redditività che, nel tuo caso, è il 78%.

Per farti capire quanto potresti guadagnare usufruendo della tassazione agevolata, ti faccio un esempio:

  • 10.000 euro di fatturato all’anno
  • 10.000,00 x 78% = 7.800 euro è la base imponibile fiscale
  • 10.000,00 x 22%  = 2.200 euro l’anno di costi presunti
  • 7.800,00 x 5%= 390 imposta annua
  • 10.000,00 – 2.200,00 – 390,00 = 7.410 euro di ricavo annuo

La partita iva può essere aperta online e potresti farlo con noi di IMPRENDITORIAMO: ti semplificheremo notevolmente la procedura, evitando che tu possa perdere tempo utile per iniziare la tua attività.

Partita iva medici: Passaggi chiave per aprire la partita iva

  1. Il primo step sarà quello di inquadrare la tua attività attraverso l’individuazione del giusto codice ATECO da assegnarti. In questo caso il Codice ATECO risulta essere 86.21.00 denominato “Servizi degli Studi Medici degli Studi di Medicina Generale” fino a che non avrai preso la specializzazione.
  2. Successivamente il tuo codice  ATECO sarà più  specifico, ad es. 86.22.06 “Centri di Medicina Estetica”.
  3. Comunicazione alla camera di commercio: il tempo di apertura è molto veloce, dopo la comunicazione fatta da noi passerà qualche ora prima di avere il numero di partita IVA, oppure puoi andare tu in AdE e te la daranno subito.

Da questo momento in poi potrai iniziare tranquillamente ad esercitare la tua professione senza nessun tipo di preoccupazione.